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Il tentativo è quello di cercare attraverso il lavoro di ventuno artiste e artisti, che operano nell'ambito del nostro contemporaneo, di tracciare un ritratto della donna, del concetto di femminile. La pretesa non è quella di esaurire l'argomento piuttosto di porre dei quesiti, delle domande. Gli artisti invitati vengono da storie, da luoghi diversi e si esprimono con linguaggi che vanno dalla scultura, alla pittura, al video, all'installazione. La rassegna è un'indagine, in cui sarà il visitatore stesso a trarre, se vorrà delle conclusioni. Il titolo, non a caso, fa riferimento a Eva, che non è la donna, è l'archetipo della donna e di tutte le implicazioni a essa correlate. Eva non offre un'immagine statica. Si tratta, piuttosto di un'espressione dinamica, sottolineata dall'idea di viaggio. Viaggio verso la trasformazione all'interno e all'esterno, intima e agli occhi degli altri. Una trasformazione sociale, politica, civile, in senso ampio, in un mondo come il nostro che sta mutando profondamente. E dunque una trasformazione nel ruolo, nella considerazione e nella consapevolezza, in cui entrano, ovviamente, in gioco anche la sfera personale, quella intima.